00 01/01/2008 16:25
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Ne sono convinti gli adolescenti italiani: almeno un rapporto saffico è stato consumato da circa il 40 per cento delle ragazze del Bel Paese. Mentre gli adulti sognano di essere osservati mentre lo fanno
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Ai giovani piace trasgredire soprattutto se si tratta della sfera sessuale. Tra gli adolescenti sembra infatti essere in testa alle trasgressioni l'esperienza lesbica: almeno un rapporto saffico è stato consumato da circa il 40 per cento delle ragazze italiane. A dirlo, Federico Bianchi, psicologo dell'infanzia e direttore dell'Istituto Italiano di Ortofonologia di Roma, intervenuto al convegno "Sessualità e scelte consapevoli. Quale informazione per le donne a rischio?" all'Istituto San Gallicano. L'esperienza lesbica tra le giovani e giovanissime, spiega l'esperto, è ormai "trendy": "Esiste una serie di messaggi mediatici che esaltano l'omosessualità come regno della trasgressione, del sesso facile, della moda, del divertimento. E il rapporto saffico viene mostrato per stupire e affascinare, basti pensare al celebre bacio in diretta tv tra Britney Spears e Madonna, o a una serie di spot in cui i ruoli sessuali sono scambiati. Le ragazze subiscono questi messaggi forti e precisi, e scatta un fattore imitativo che fa dire a molte che l'esperienza omosex è 'una botta di maturità, una sorta di passaggio iniziatico per sentirsi grandi e alla moda".

Il "boom" della trasgressione omosessuale (che è tutt'altra cosa, spiega l'esperto, dall'omosessualità vera e propria, che rientra in un'altra casistica) riguarda entrambi i sessi, ma per i ragazzi fa meno notizia: "Già nel 2000 - spiega Bianchi - il 60 per cento dei ragazzi aveva avuto almeno un'esperienza gay, mentre le donne erano solo il 18 per cento. Oggi possiamo dire che le ragazze ad aver sperimentato l'approccio saffico sono almeno il doppio, il 35-40 per cento". E si comincia presto: dai 12 ai 15 anni la gran parte di loro ha già avuto il suo primo rapporto lesbo. Complice anche la crisi dei maschi: "Molti giovanissimi hanno difficoltà ad avere rapporti con le loro coetanee, che sono diventate molto più aggressive e sicure di sé". E anche il "sesso forte", allora, si rifugia nel rapporto gay, "piu' facile perché si ha a che fare con una persona percepita come simile, e perche' i modelli maschili attuali presentano spesso l'immagine di un'omosessualità trasgressiva, liberatoria e sensuale, in definitiva divertente". Le volte in cui decidono di "buttarsi" con l'altro sesso, i ragazzi "sono costretti spesso a ubriacarsi, per superare le inibizioni e per potersi poi giustificare con l'ebbrezza di fronte a un eventuale rifiuto".

Allarmante la fotografia scattata sulla vita sessuale dei giovani italiani: già alle scuole medie l'80 per cento dei giovani hanno rapporti sessuali rifugiandosi nel sesso orale, molto praticato tra le giovanissime perché ritenuto meno rischioso e meno coinvolgente. In più i giovani del Bel Paese fanno sesso non per amore ma per dissacrare, combattere la noia e trasgredire. Ma come intervenire? "La repressione è impossibile e controproducente - spiega l'esperto - si dovrebbe agire con l'informazione e l'educazione, a partire dalle scuole dove l'educazione sessuale è pressocheé assente". Un intervento urgente perché oltre al sesso precoce e senza limiti i giovani sono a contatto con un altro fenomeno: quello della droga. "Tra dieci anni - pronostica Bianchi - ci saranno le perquisizioni nelle scuole, i ragazzi porteranno (e hanno già cominciato) droga e armi in classe, come in America".

E gli adulti che rapporto hanno con la sfera sessuale? In generale gli italiani si confermano amanti del sesso: per il 78 per cento è "molto importante" e il 53 per cento ammette di volerlo fare più di frequente. È quanto emerso nel corso del convegno "Sessualita' e scelte consapevoli. Quale informazione per le donne a rischio?" tenutosi all'Istituto San Gallicano. Da veromaschio latino, l'italiano diventa reticente solo se gli si chiede del desiderio sessuale: appena il 20 per cento (molto meno di qualsiasi altro paese europeo) ammette di non aver fatto sesso perché non ne aveva voglia e il 56 per cento si trincera dietro una generica motivazione di "stress". Anche tra i "grandi" c'è poi un desiderio di trasgressione: siamo i più desiderosi di essere osservati mentre lo facciamo. Il 26 per cento ammette di aver avuto già un'esperienza in un luogo pubblico, e il 23 per cento ha fatto sesso in ascensore, un vero record europeo. (Libero News)